“Il cielo sopra Ibraima”: un libro fregatura

Ecco la recensione che ho scritto oggi di getto su un libro che ho letto ormai qualche mese fa, appena tornato dal Senegal… La trovate anche a questo link, nella mia libreria di aNobii. Sorriso

Il cielo sopra Ibraima. Come gli immigrati giudicano gli italiani, di Giuseppe Cecconi e Penda Thiam


phpThumb_generated_thumbnailAppena tornato da un viaggio in Senegal in un villaggio sperduto in mezzo al niente a stretto contatto con la gente, trovi in piazza Castello a Torino un ragazzo senegalese che ti propone uno di quei libri di edizioni africane…
Il sottotitolo mi è stato fatale: Come gli immigrati giudicano gli italiani. E parla del punto di vista dei senegalesi. Perfetto!!

Perfetto un corno…
Ti aspetti che un senegalese ti racconti cosa pensa degli italiani, e ti trovi un bianco che ti spiega quali sono – secondo lui – le idee dei senegalesi, e in che cosa la società africana è migliore di quella italiana ed europea.
Per la carità: è un bianco di nome Giuseppe che ha di sicuro molti contatti con la comunità senegalese in Italia, però questo libro non convince.

Altri tre aspetti aggravano la posizione di Giuseppe:
1. la visione idealizzata della società africana. Per quanto noi europei abbiamo molto da imparare, in particolare sull’attenzione alle relazioni umane, andando in Senegal sono stato molto colpito dall’inferiorità ontologica della donna all’interno della società. Di tutto questo ne Il cielo sopra Ibraima non si trova traccia…
2. viene fortemente criticata la mancanza della fede nell’uomo medio italiano, che non è – secondo me – necessariamente un problema. Il problema è la crisi dei valori, ma si possono avere valori solidissimi anche senza essere credenti.
3. l’elogio della rassegnazione. Una qualità lodata da Giuseppe (che ormai ti sta quasi antipatico, perché il suo atteggiamento è un po’ pedante) è la rassegnazione degli africani, rassegnazione in quanto fiducia nella volontà di Dio. Insha’Allah (Se Dio lo vuole), ad esempio, è una risposta tipica per un senegalese se lo saluti dicendogli: “ci vediamo domani!”. Ma qui viene proposto come valore positivo la serena accettazione di qualunque cosa ti succeda, e non serve reagire per migliorare la tua condizione, perché è così che vuole Dio… Ennò, così non mi sta bene!

In sintesi, se volete sapere cosa pensano i senegalesi degli italiani, questo NON è il libro che fa per voi.

Informazioni su Beniamino Trucco

Chitarrista classico e insegnante about.me/beniaminotrucco - www.duorendatrucco.com
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13 risposte a “Il cielo sopra Ibraima”: un libro fregatura

  1. direkteur ha detto:

    Reblogged this on Il Sanlurese.

  2. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  3. Stefi ha detto:

    bell’articolo… auguri Ben, oggi è il tuo onomastico 🙂

  4. Fulvio Del Deo ha detto:

    Io ho letto un libro di una certa Fatou N’Diaye dal titolo “Così educo in Italia mio figlio Mohamed”. E’ un libro comprato da un ragazzo simpatico che li vende in giro per l’Italia. Io l’ho preso su una delle spiagge di Chia alcuni anni fa. Be’, che c’entra ‘sto libro?, dirai tu. C’entra perché anche qui c’è un certo Giuseppe che aiuta questa donna quando è in difficoltà. E secondo me è lo stesso Giuseppe del tuo libro. Mi sa che questo misterioso personaggio non è una cima come scrittore, ma (se esiste davvero) potrebbe essere una brava persona… Dovrei rileggerlo per darti maggiori informazioni, di certo ricordo solo che riportava citazioni di Don MIlani. Comunque anche lì c’è un’atmosfera intrisa di insciallà, e non una parola su quello che ti aspetti dal titolo!

    • Benguitar90 ha detto:

      penso anche io che sia un’ottima persona, però ha un approccio molto semplicistico al confronto fra le nostre società (loro bene, noi male), e quindi ricade un po’ su tutto il resto. 🙂
      cmq avevo visto mi sembra su anobii che ne ha scritti altri, di libri. da cui credo mi terrò alla larga, se incontro un altro ragazzo africano che vende libri cercherò di evitare giuseppe! 😀

    • Barbara ha detto:

      Così educo in Italia mio figlio Mohamed: un libro veramente antipatico, permeato da un incredibile razzismo nei confronti degli italiani. ” quando c’è lo straniero, lo si guarda con occhi diversi, con sospetto… se un bambino italiano è disattento e non ascolta l’insegnante, viene considerato distratto, dello straniero si dice che non capisce. Due pesi e due misure”. E via discorrendo dei difetti della scuola italiana, dei bianchi e della bravura del figlio e della superiorità della cultura senegalese. Condito da una serie di citazioni e proverbi senegalesi. Peccato non abbia imparato il significato del proverbio italiano ‘non sputare nel piatto in cui mangi’…. se noi italiani siamo proprio così disastrosi non capisco perchè portare il figlio in Italia anzichè lasciarlo in Senegal. E pensare che ho conosciuto tanti senegalesi uno più simpatico e cordiale dell’altro… inizia a venirmi il sospetto che fosse solo apparenza e che in reltà in ognuno di loro si celasse una vedia di insofferenza nei miei confronti…

  5. Fulvio Del Deo ha detto:

    Anch’io, assolutamente!

  6. Lucia ha detto:

    Ho appena letto entrambi i libri da voi citati (e poco apprezzati, così mi sembra di capire). Non li considero capolavori della letteratura italiana, però devo dire che mi hanno fatto capire qualcosa in più della cultura africana. Sono punti di vista di un uomo, Giuseppe Cecconi, che ha sposato questa senegalese, Fatou, e quindi entrambi ci parlano della loro esperienza. Il razzismo esiste sia da parte dei senegalesi che da parte degli italiani, sappiamo che non potrà mai essere superato al cento per cento, ma è importante il reciproco rispetto e questi libri possono aiutare in tal senso, attraverso la conoscenza di una cultura così diversa dalla nostra.

    • Benguitar90 ha detto:

      Fermo restando che sono tutte opinioni personali (era una recensione, cm tale non obbiettiva, è il mio giudizio), mi ha colpito particolarmente perchè ero stato in Senegal poco tempo prima.
      Per un tempo risibile, non sufficiente per entrare in contatto vero con la società, ma appena per affacciarmi e dare una sbirciatina alla vita dei senegalesi e alla loro società.

      Su 3 obiezioni, 2 riguardano sue opinioni, quindi credo sia normale essere in disaccordo. una invece un fatto (secondo me oggettivo): ogni società ha i suoi pro e contro, parlare sl dei pro non è serio.

      Diciamo che a mio parere non è un libro ottimo per entrare in contatto con la cultura africana.
      Detto questo, credo sia meglio di moccia 😛

      p.s.: cm già detto, non voglio mettere in dubbio la buona fede o la bontà di questa persona!

      • Agserna ha detto:

        Appena letto il libro ‘Il cielo sopra Ibraima’ e devo dire che contiene cose vere ma lo scrittore fa lo stesso errore, grave, che fanno tutti i razzisti: considerare gli uni (senegalesi) migliori degli altri(italiani). Chiama i giovani senegalesi ‘bambinelli’ e quelli italiani ‘giovinastri’, e si contraddice quando ad esempio elogia la benevolenza e ospitalità verso il prossimo dei senegalesi ma poi afferma che hanno buttato in strada un loro connazionale… Senza parole. Da leggere assolutamente per capire come ragiona un vero ‘razzista’ .

  7. Cassandra ha detto:

    Concordo pienamente. Giuseppe e’ sicuramente una brava persona, ma non è senegalese e soprattutto non è donna. Ha mai sentito parlare Giuseppe di infibulazione?
    Altra questione. Parlare di senegalesi non esaurisce l argomento immigrazione in Italia. Il gruppo senegalese e molto nutrito, ma ci sono gruppi molto più numerosi e soprattutto meno accettati dagli italiani. Direi anzi che i senegalesi agli italiani generalmente piacciono, forse perché appunto hanno una ironia, dignità e rispetto. Doti, a mio avviso, che molti italiani hanno.
    Per quanto riguarda l atteggiamento di Giuseppe nei confronti dei giovani…beh…già nel Cinquecento, il ” Cortegiano” ironizzava l abitudine dei vecchi di criticare i giovani….

  8. Ludmila Pchelina ha detto:

    Io mi chiedo se Lei è in buona fede perché si è sbagliato o mente sapendo di mentire? Il libro è stato scritto dalla ragazza Penda Thiam, mentre l’unico pezzo di Giuseppe Ceccaroni è quell’inserto di poche pagine che, effettivamente, si chiama “Il cielo sopra Ibraima” che, probabilmente per motivi editoriali, ha dato nome a tutto il libro
    Mi chiedo se il libro lo ha letto davvero o lo ha soltanto sfogliato.
    Io in questo libro ho trovato tanta bellezza, tanta umanità, tanto arricchimento dal punto di vista umano, e Lei l’unica cosa che ha trovato è la rassegnazione “se Dio vuole”? Una ragazza africana che conosce la storia e la cultura italiana molto meglio di tanti italiani, che ogni due pagine cita Pasolini e Don Milani evidentemente non può andare giù a nessuno.
    La fregatura è la Sua recensione, non il libro.

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